Abstract |
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Il pensiero weiliano rappresenta forse
l’unico esempio, all’interno della filosofia
contemporanea, di un connubio tra scienza e mistica, realizzato
avvalendosi delle suggestioni provenienti dalla scienza
greca, in particolare pitagorica. Il presente contributo
si propone di indagare tale relazione, individuando in essa
la possibilità di un ripensamento della critica alla
tecno-scienza che è ormai diventato luogo comune
di tanta parte della filosofia contemporanea. In altre parole,
si tratta di capire se la degenerazione tecnica della scienza
sia una fatalità insita nel logos scientifico, oppure
un tradimento della verità intima di quest’ultimo.
La tesi radicale di Simone Weil sta nell’intuizione
di un trascendentale mistico che costituisce l’incipit
del metodo scientifico e che la deriva tecnica si rifiuta
di prendere in considerazione.
Weil’s thinking is maybe the only example, in contemporary
philosophy, of a union between science and mysticism carried
out with suggestions coming from Greek science, in particular
from Pythagorism. The paper aims to investigate this relationship
in which it finds the possibility of rethinking the criticism
of techno-science that has become a commonplace of a great
part of contemporary philosophy. Simone Weil’s radical
thesis lies in the intuition of a mystic transcendental,
incipit of the scientific method that the technical drift
refuses to consider. |