Abstract |
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Un discorso sulle apparizioni del Risorto
deve tener conto di alcuni fattori. Il primo riguarda la
qualità dei documenti, che rispecchiano una tradizione
ecclesiale e, all’origine, una esperienza vissuta.
Il secondo è che non si dà fede pasquale,
se non per i discepoli di Gesù, cioè per coloro
che in qualche modo hanno stabilito un rapporto con lui,
non quindi per gli estranei. Un terzo elemento, di conseguenza,
è che la fede cristiana non ha tanto per oggetto
non una mera enunciazione dottrinale ma consiste nel rapporto
con una persona, la quale per di più è connotata
non solo dallo splendore della risurrezione bensì
anche dalla umiliazione della crocifissione. Colui che appare
ai discepoli, dunque, non è solo il Risorto ma è
il Crocifisso-Risorto.
A discourse on the apparitions of the Resurrected Jesus
must consider some factors. The first concerns the quality
of the documents that reflect an ecclesiastical tradition,
and, at the origin, a lived experience. The second consists
of the fact that Easter faith is given only to the followers
of Jesus, that is only for those who have in some way established
a relation with Him. The third factor, therefore, is that
Christian faith does not consist in a mere doctrinal enunciation,
but in the relation with a person, enlightened by the splendour
of the resurrection and by the humiliation of the crucifixion.
He who appears to the disciples is not only the Resurrected
but He is the Resurrected-Crucified. |