Abstract |
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Il Dio kenotico – al contempo potente,
impotente e onnipotente – e la forza della ragione
patica: attraverso una complessiva rielaborazione in chiave
“filosofico-teologica” del male, della violenza
e della sofferenza, si pensano il sacrificio della croce
e il sacrificio della ragione come condizioni di quel “risorgere”
che consente la costruzione di una civiltà non egologica,
fondata sulla perdita di sé per-l’altro. Qui
si gioca il superamento del “sacro” in favore
del “mistico”, quest’ultimo inteso quale
attiva e/o dinamica passività: se l’essere
di Dio è ora concepito nel pathos, sarà
disposta la ratio filosofica a confrontarsi con l’enorme
differenza tra l’esito nichilista della cultura occidentale
e la presenza-potenza della kenosi, la quale non dice fallimento
né debolezza, ma forza della povertà e dello
svuotamento volontari? Alla ragione patica viene così
offerta la possibilità di raggiungere, nella distanza,
il vertice e l’abisso del pensiero: il Mysterium
Trinitatis.
The paper dwells on the God of Kenosis, at the same time,
potent, impotent, omnipotent – and on the power of
the pathetic reason. Through a comprehensive new elaboration,
in a philosophical-theological key of evil, violence and
suffering, the sacrifice of the Cross and of reason are
thought as conditions of a ‘resurrection’ which
enables to construct a non-selfish society, built on the
loss of oneself for the other. Here is at stake the overcoming
of ‘sacer’ in favor of mysticism. If God’s
being is conceived in pathos, will the philosophical ratio
be ready to face the huge difference between the nihilistic
result of Eastern culture and the power of kenosis, which
does not talk about failure or weakness but instead of the
power of poverty and of voluntary emptying? The pathetic
reason is thus offered the possibility to reach, in the
distance, the peak and abyss of thinking: the Mysterium
Trinitatis. |