Abstract |
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La terza via, che il gesuita e il filosofo
francese Xavier Tilliette delinea per la sua ‘cristologia
filosofica’, è ancora oggi tutta ‘in
costruzione’. Dopo il duplice percorso che va dalla
filosofia alla teologia e viceversa, l’accesso ‘fenomenologico’
al Cristo è il modo con cui il nostro gesuita tenta
di risolvere il vecchio rovinoso dualismo tra il Gesù
della storia e il Cristo della fede, sostituito più
recentemente dal dualismo illegittimo tra Gesù pre-pasquale
e Gesù post-pasquale. Moltiplicando le preziose intuizioni
cristologico-antropologiche di Karl Rahner, guardando con
ammirazione alle filosofia cristiana che ha osato togliere
la veste inconsutile del Cristo velato e rivelarlo nei suoi
‘vissuti’ e attraverso categorie umane, Xavier
Tilliette riflette con Maurice Blondel e Romano Guardini
sulla psicologia e la coscienza di Cristo, la Sua ossessione
per il kairòs, sulla kénosi del Figlio dell’Uomo,
la Sua ‘santa tristezza’ (Schleiermacher) e
il segreto del Suo riso (G. K. Chesterton).
The third way, which the Jesuit and philosopher Xavier
Tilliette delineates for his ‘philosophical Christology’,
is still ‘under construction’. After the twofold
journey from philosophy to theology and vice versa, Tilliette,
through a ‘phenomenological’ approach to Christ,
tries to solve the old, ruinous dualism between the Christ
of history and the Christ of faith, recently replaced by
the illegitimate dualism between pre-Easter and post-Easter
Jesus. Multiplying the anthropological-Christological intuitions
of Karl Rahner, looking with admiration to Christian philosophy
which has revealed Christ in his ‘real life’
and through human categories, Xavier Tilliette reflects
with Maurice Blondel and Romano Guardini on the psychology
and conscience of Christ, His obsession for the kairòs,
on the kénosis of the Son of Man, His ‘holy
sadness’ (Schleiermacher) and the secret of His laughter
(G.K. Chesterton). |