Abstract |
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Il testo che presentiamo assume l’impegno
di ri-tessere il filo d’oro del destino che Ricoeur
riserva alla libertà, una ricostruzione che eredita
l’approfondimento del solco già tracciato da
un interrogativo dell’Autore, quello che chiede se
sia possibile mediare l’ineluttabile ed il libero;
laddove il primo rappresenta il male, inteso come deriva
della necessità, ed il secondo il bene, inteso come
possibilità di un riscatto autentico. Un approfondimento
che accogliamo, certi che solo la meticolosa impresa di
una manualità fine, sciogliendo i due capi di un
intricato nodo, il male e il bene appunto, può gettare
nuova luce sulla grande quaestio «chi è
l’uomo?».
This article tries to reweave the golden thread of destiny
which Ricoeur attributes to freedom, examining closely the
question: is it possible to mediate between ineluctability
and freedom, where the first represents evil, meant as drifting
of necessity, the second good, meant as possibility of an
authentic redemption. Only the meticulous attempt to untie
the tangled knot of good and evil, can throw new light on
the big question «who is man?». |