Nel tempo della secolarizzazione e delle
enormi possibilità manipolative offerte dai saperi
costruiti dalle biotecnologie come individuare un ethos,
ovvero un senso, condiviso? La valorizzazione della "carne"
propria della tradizione ebraico cristiana rinvia a una
concezione dell’umano intesa come possibilità
aperta. Questa concezione rimanda alla questione di un’identità
umana (da ripensare in termini non giusnaturalistici) intesa
come creatura/creante (datità e possibilità)
capace di rendere significativamente simbolico il dato biologico
e culturale.
In the period of secularisation and of manipulative possibilities
offered by the knowledge constructed by the biotechnologies,
how can one find a shared ethos – or –
a shared meaning? The valorisation of the ‘flesh’
typical of the Judeo-Christian tradition goes back to a
conception of the human intended as open possibility. This
conception refers to the problem of human identity (not
be reconsidered in terms of natural law) meant as creature/creans
capable of rendering meaningfully symbolic the biological
and cultural datum. |