Abstract |
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Lo straordinario sviluppo della ingegneria
genetica e delle biotecnologie inducono non pochi a ritenere
che oggi siamo in presenza di una svolta epocale, caratterizzata
da un’inedita rivoluzione antropologica. In questo
contesto, la biopolitica come forma di dominio tecnico sul
corpo dell’uomo, può essere considerata come
l’esito estremo e più radicale del processo
di secolarizzazione, non solo perchè priva l’ambito
della vita umana (dalla nascita alla morte) dei suoi costitutivi
valori simbolici, ma ancor più perché tende
ad assumere dalla religione i caratteri salvifici ed etici
propri della signoria divina. Il riferimento alla simbolica
della creazione, contenuta nella Sacra Scrittura, assume
perciò il significato di un richiamo profetico e
di un invito a riscoprire il senso positivo del limite e
della vita come dono, abbandonando ogni incontrollata volontà
di potenza.
The extraordinary development of genetic engineering and
biotechnologies leads many to maintain that today we are
in the presence of an epochal change, characterized by a
new anthropological revolution. In this context, biopolitics
as expression of technical dominion over man’s body,
may be considered as the more radical and extreme result
of the secularisation process, not only because it deprives
human life (from birth to death) of its constitutive symbolic
values, but because still more it tends to adopt from religion
the redeeming and ethical traits typical of divine rule.
The reference to the symbolics of the creation present in
Holy Scripture therefore assumes the meaning of a prophetic
recall and of an invitation to rediscover the positive sense
of limits and of life as a gift, abandoning each uncontrolled
will to power. |