Abstract |
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Nel Crisostomo lo “spirituale”
assume un rilievo di assoluta preminenza: la sua connessione
con lo Spirito e con la divinità risulta rafforzata,
in una più accentuata contrapposizione all’ambito
umano, pur nell’estrema attenzione al valore antropologico
del termine. Non sottraendosi al dualismo anima-corpo dominante
della cultura dell’epoca, il Crisostomo assegna alla
psyché un ruolo subordinato, fornendone una lettura
prettamente etica. Il modello ne è radicalmente segnato
in senso antimondano e si pone come meta di un severo cammino
di perfezione, in particolare attraverso l’esperienza
della Chiesa.
In Chrysostomus’ view the notion of ‘spiritual’
is of absolute prominence: its link to Spirit and God is
strengthened, in a stronger opposition to human reality,
in spite of the extreme attention to the anthropological
value of the term. According to the dualism soul-body, prevailing
in this age, Chrysostomus assigns to the psyché a
secondary role, giving a strictly ethical interpretation.
This model is so radically marked in opposition to the world,
and poses itself as aim of a severe itinerary of perfection,
particularly through the experience of the Church. |