Abstract |
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A partire dal Prologo del Vangelo di Giovanni,
Vitiello sostiene che è il Figlio il principio della
creazione, perché della distinzione. Il Figlio rinvia
al Mistero della trascendenza intratrinitaria. Mantenere
il senso di questo Mistero nell’esistenza finita dell’uomo,
comporta il rifiuto di ogni forma di secolarizzazione e
di immanentizzazione, non solo del Logos, ma anche del corpo,
e per questo impone di tornare a leggere Lógos
sàrx eghéneto. Il Verbo si è fatto
carne, non per elevare a Lógos la sárx,
ma al contrario per radicare i corpi nell’unità
del corpo sacro, che precede la distinzione della sàrx
dal lógos e rinvia a un Hen kaì
Panta in cui l’uno e i molti si ritrovano allo
stesso tempo uniti e separati, prossimi nell’estremo
della distanza.
Starting from the Prologue of the Gospel according to St
John, the author maintains that the Son is the principle
of Creation, because He is the principle of distinction.
The Son goes back to the Mystery of intra-Trinitarian transcendence.
To maintain the meaning of this mystery in man’s finite
existence involves the refusal of every form of secularisation
and immanentization, not only of the Logos, but
also of the body, and for this reason it forces one to re-read
Logos sarx egheneto. The Word has become flesh,
not to elevate sarx to Logos, but on the contrary,
to root bodies in the unity of the sacred body, which precedes
the distinction of sarx from logos, and goes back to a Hen
kai Panta, in which one and many are at the same time
united and separate, near in the extreme of the distance. |