Abstract |
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In questo saggio vengono proposte alcune
riflessioni sulla rilevanza del tema del corpo nel dibattito
bioetico. A partire dagli esperimenti condotti per il bene
della scienza nei campi di concentramento, viene presentata
la nascita della bioetica, caratterizzata dalla crescente
enfasi sul "principio di autonomia" e sul tema
del consenso. Insieme, però, proprio a partire dalla
riflessione sul corpo, sono messi in luce i limiti di questo
principio e i pericoli ad esso legati. Nella contemporanea
riflessione etica, infatti, il corpo fragile diventa la
testimonianza di quanto rischioso possa essere pensare i
rapporti tra gli uomini come contratti tra adulti sani e
competenti; nel corpo si mostra infatti come ciò
che costituisce il soggetto umano non è solo né
primariamente la capacità di scegliere autonomamente.
La riflessione sul corpo conduce così ad una rielaborazione
della soggettività nella consapevolezza del suo esser
vulnerabile e, in questo, della sua capacità di trascendenza.
This paper proposes some reflections on the importance
of the theme of the body in the bioethical debate. The birth
of bioethics, marked by an increasing emphasis on the “principle
of autonomy” and on the theme of consensus, starts
with the experiments carried out in the concentration camps
for the good of science. The author highlights the limits
and risks of this principle. In the contemporary ethical
reflection the frailness of the body testifies how dangerous
it is to think of the relationship among men as agreements
of sane and qualified adults; in the body it becomes evident
that the capacity of choosing autonomously is not the only
and peculiar characteristic of the human being. The reflection
on the body thus leads to a new elaboration of subjectivity
in the awareness of its vulnerability and of its capacity
of transcendence. |